Aluminium
Riciclabile al 100%, all’infinito e con un risparmio del 95% dell’energia necessaria a produrlo dalla materia prima, l’alluminio è un metallo con la M maiuscola. Che ha conquistato anche Charles Dickens e Jules Verne.
Simbolo chimico: Al. Terzo elemento dopo l’ossigeno e il silicio. Di colore argenteo e inalterabile all’aria, grazie a quel sottile strato di ossido insolubile che lo ricopre e lo protegge da ulteriori ossidazioni. L’alluminio è un metallo molto diffuso in natura ed è, dopo il ferro, tra quelli più utilizzati per la fabbricazione di milioni di prodotti. Isolato nel 1825, è ottenuto dai minerali, in genere bauxite, ed è riutilizzabile all’infinito. Non stupisce quindi che già nel 1857 Charles Dickens ne esaltasse le eccezionali qualità scrivendo: “Cosa ne pensate di un metallo bianco come l’argento, inalterabile come l’oro, di facile fusione come il rame, duro come l’acciaio, che è malleabile, duttile e che ha la singolare proprietà di essere più luminoso del vetro?
Gli infissi in alluminio costituiscono un investimento di lungo periodo che ripaga in termini di funzionalità, estetica, risparmio energetico e sicurezza. “Cornici” dal design moderno e dalle linee nette e geometriche, le finestre in alluminio regalano luce ed eleganza all’ambiente ed esaltano progetti d’arredo con soluzioni eclettiche e innovative.
Tale metallo esiste e in considerevoli quantità sulla superficie terrestre”. Non solo. Anche Jules Verne nel suo romanzo “Dalla Terra alla Luna” pubblicato nel 1865 lodava le proprietà dell’alluminio scrivendo: “Questo prezioso metallo [...] è facilmente modellabile, è molto ben distribuito, in quanto forma la base di molte rocce, è tre volte più leggero dell’acciaio, e sembra essere stato creato espressamente per fornirci il materiale per il nostro proiettile”. Insomma, l’alluminio è sempre stato considerato un metallo con la M maiuscola, per la sua duttilità e per la facile reperibilità. Eppure nell’Ottocento, Napoleone III, imperatore di Francia, per sbalordire il re del Siam fece imbandire la tavola con piatti e posate in alluminio; e persino i bottoni della sua divisa erano in alluminio, all’epoca più costoso e raro dell’oro e del platino. Oggi l’alluminio è molto più economico, ma paradossalmente è ancora più prezioso e insostituibile di quando era un prodotto curioso e di lusso. Classificato come alluminio primario per distinguerlo da quello prodotto per riciclaggio denominato alluminio secondario, l’alluminio trova applicazioni sia allo stato puro sia nelle leghe che forma con basse percentuali di rame, manganese, magnesio, silicio e altri componenti. Ciascuna lega presenta proprietà specifiche che la rendono adatta per le testate dei motori, le biciclette, gli aerei, le imbarcazioni, le linee elettriche, gli imballaggi, le costruzioni, i radiatori, gli elettrodomestici, i beni di consumo e cosi via fino ai computer, ai CD, alla produzione di fuochi d’artificio e proiettili. E non da ultimo gli isolanti termici, come gli infissi delle finestre di casa: i serramenti in alluminio sono oggi più che mai una tra le scelte più diffuse perché garantisce un perfetto isolamento acustico e ottime performance in termini di comfort termico e risparmio energetico, limitando al massimo la dispersione del calore e assicurando così il mantenimento della temperatura desiderata all’interno dell’ambiente. Non solo. I serramenti in alluminio sono anche ecologici perché realizzati in un materiale riciclabile al 100%: una scelta eccellente quindi, che unisce alte prestazioni, design e sostenibilità ambientale.
Nel film “Ritorno al futuro 2” la macchina del tempo, alimentata da rifiuti, fa il pieno di energia con una lattina vuota. In effetti l’alluminio è una vera e propria riserva di energia accumulata nel processo produttivo ed è riutilizzabile all’infinito. Bastano 70-75 lattine per riottenere un chilogrammo di alluminio fuso. Se la produzione di un chilogrammo di alluminio primario richiede non meno di 13-16 chilowattora, un chilogrammo di alluminio secondario ne richiede solo il 5-10%.
In materia di riciclo l’Italia è davvero all’avanguardia: come rivela il rapporto “L’Italia del Riciclo 2019”, a cura di Fise Unicircular (Unione Imprese Economia Circolare) e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il nostro Paese si attesta al terzo posto nell’Unione Europea per il recupero degli imballaggi (tasso di riciclo del 67%), dopo la Germania (71%) e la Spagna (70%).